Cassava value chain
miglioramento dei mezzi di sussistenza in zone semi aride del Kenya attraverso il potenziamento della filiera agroalimentare della Cassava
Kenya, Regione costiera, Contea di Kilifi, 22 villaggi dell’area semiarida del Distretto di Ganze
Marzo 2013 – Giugno 2016
Le aree semiaride in Kenya sono soggette a una forte imprevedibilità delle precipitazioni. Le popolazioni beneficiarie del progetto, in gran parte occupate nell’agricoltura di sussistenza, hanno spesso difficoltà nel superare le annate più siccitose, complice anche la carenza di conoscenze agronomiche legate alle orphane crops (colture più adattate a climi secchi: cassava, sorgo, Vigna unguiculata tra le altre). Causa della perdita dei meccanismi di adattamento a condizioni ambientali sfavorevoli sono il cambio nelle abitudini alimentari tra la popolazione locale e la difficoltà di investimento nella produzione agricola. Sempre più si privilegiano nelle preparazioni culinarie materie prime che difficilmente o per nulla vengono prodotte localmente (farine di mais e frumento soprattutto), aumentando la dipendenza delle comunità rurali dai mercati esterni (o, nei casi più gravi, dagli aiuti alimentari) che si vedono così travolte da un circolo vizioso in cui le poche risorse finanziarie derivate dalla vendita del surplus di produzione non vengono reinvestite nella produzione agricola, ma servono perlopiù a coprire il fabbisogno alimentare delle famiglie.
Il progetto interviene col fine di migliorare lo stato nutrizionale e sanitario e le condizioni generali di vita delle popolazioni nel Distretto di Ganze supportando le comunità nella preparazione a affrontare i periodi di siccità tramite la diversificazione delle produzioni agricole e la promozione della filiera locale della cassava e di altre orphane crops.
Forte della sua esperienza pluriennale nel Distretto di Ganze sulla tematica della produzione e trasformazione della cassava, CAST basa la sua strategia di intervento su un approccio di prossimità alle 22 comunità beneficiarie che vengono supportate con attività strutturate su 3 assi:
- miglioramento delle capacità di programmazione e di gestione di microimprese agricole e di agro-trasformazione a base comunitaria e famigliare, con l’obiettivo di mantenere a livello locale il valore aggiunto derivato da trasformazione, stoccaggio e commercializzazione delle orphane crops;
- diversificazione e miglioramento della produzione agricola grazie alla formazione continua dei contadini (con metodologia “da pari a pari” e con la responsabilizzazione dei servizi tecnici pubblici operanti sul territorio) e all’avvio di microimprese locali di produzione degli input in un’ottica agro-ecologica. L’approccio di CAST, da sempre sensibile alle problematiche ambientali, comprende anche l’installazione di sistemi di raccolta dell’acqua piovana che verrà impiegata nel processo di trasformazione (lavaggio dei tuberi di cassava) e riciclata successivamente a scopi colturali;
- sostegno alla trasformazione e alla commercializzazione della cassava tramite la fornitura di servizi di formazione e di tecnologie appropriate alla trasformazione sia famigliare che artigianale (essiccatoi, materiali per lo stoccaggio e miglioramento dei mulini già esistenti). Per tutta la durata del progetto CAST lavorerà alla sensibilizzazione della popolazione locale a vari livelli (enti locali, servizi sanitari, istituzioni tradizionali, scuole) per avviare un processo di cambio dei comportamenti alimentari in favore dei prodotti locali che porti all’integrazione della farina di cassava nelle diete delle famiglie.
KARI: Kenya Agriculture Research Institute (Istituto di ricerca agronomica del Kenya, sede di Mtwapa)
DAO: District Agriculture Office (Servizi tecnici distrettuali dell’agricoltura, sede di Ganze)
Unione Europea, fondi EDF (European Development Fund) gestiti dal Ministry of State for Development of Northern Kenya and other Arid Lands (Ministero dello sviluppo del Nord del Kenya e di altre zone aride)